lunedì 6 luglio 2015

Giornata mondiale del BACIO: i 20 baci più belli dei libri e non solo.

"Se per baciarti dovessi poi andare all’inferno, lo farei. Così potrò poi vantarmi con i diavoli di aver visto il paradiso senza mai entrarci."

Zio Shakespeare lo sapeva quanto un bacio possa essere importante, quante parole, confessioni, emozioni possa nascondere al suo interno; il bacio è sempre stato e sarà per sempre la forma più complicatamente semplice che abbiamo per comunicare.
Oggi, in occasione del World Kiss Day, la Giornata Mondiale del Bacio, festa nata in Gran Bretagna nel 1990, ma presto diffusa in tutto il mondo, si festeggia l'importanza del bacio e il suo più grande pregio, quello di essere il gesto più universale e misterioso del linguaggio umano. Per festeggiare ho deciso di regalarvi i 20 Baci dei libri, del cinema e dell'arte che ho amato di più, quelli che mi hanno fatto battere il cuore e mi hanno emozionata fino alle lacrime; il bacio è la parte della storia d'amore che aspetto con trepidazione, la più difficile da scrivere secondo me, perchè non è facile rendere un bacio unico e indimenticabile, ci vuole talento e un pizzico di follia per osare e rendere la scena originale e indimenticabile. 

Vi dedico tutti i baci migliori, cari lettori. A voi che, come me, sentite le storie che leggete, che osservate, che ammirate, camminarvi sotto la pelle, con l'augurio e l'invito a godervi ogni singolo momento della vita e baciare, baciare, baciare tutti coloro che amate perchè non c'è cosa più magica e unica che un bacio dato e ricevuto per amore.

"In un bacio, saprai tutto quello che è stato taciuto."
(Pablo Neruda)

Il Cavaliere d'Inverno di Paullina Simons

"Non avere paura, Tania."
"Come potrei avere paura, adesso?"
"Vuoi che ti aiuti?"
"Alexander.."
"Ora che è mattina, all'improvviso sono di nuovo Alexander?"
"Oh, Shura.."
Lui non poteva più resistere: si chinò e la baciò.
Le labbra di lei erano morbide, giovani, piene come le aveva immaginate. Tremava mentre ricambiava il bacio con una tale tenerezza , una tale passione, un tale bisogno, che Alexander gemtte senza rendersene conto.

Divergent di Veronica Roth

Per un secondo i suoi occhi scuri indugiano nei miei, in silenzio, poi mi tocca il viso e si avvicina, sfiorandomi le labbra con le sue. Sento il rombo del fiume e gli schizzi d’acqua sulle caviglie. Lui sorride e preme la bocca sulla mia.
In un primo momento mi sento tesa, insicura, così quando lui si scosta sono convinta di aver fatto qualcosa di male o di sbagliato. Ma poi lui mi circonda il viso tra le mani, con determinazione, e mi bacia di nuovo, con più fermezza stavolta, più sicurezza. Io gli metto un braccio intorno alle spalle e sollevo la mano fino al collo e ai suoi capelli corti.
Ci baciamo per alcuni minuti, giù nello strapiombo, con il ruggito dell’acqua tutt’intorno a noi. E quando ci alziamo, mano nella mano, mi rendo conto che se avessimo fatto entrambi una scelta diversa, forse avremmo finito col fare la stessa cosa in un luogo più sicuro, con addosso vestiti grigi invece che neri.


Balck Friars - L'ordine della Penna di Virginia de Winter

Vide, nitido, qualcosa spezzarsi nello sguardo del ragazzo; poi le sue mani sollevarsi e si preparò all’impatto bruciante del suo potere.
Era sopravvissuta una volta, poteva resistere ancora.
Tutto il suo corpo si tese in attesa del dolore quando avvertì la stretta delle sue mani su entrambe le braccia.
Un momento di vuoto completo, come carta bianca davanti agli occhi spalancati, poi lui abbassò il volto e posò le labbra sulle sue. 
Poteva definirsi dolore, l’emozione che le scosse con violenza le membra, spaventandola per la sua intensità. Serrò i pugni e anche i piedi si contrassero.
Si aggrappò a lui per non cadere e visse un istante interminabile prima di comprendere che quella sofferenza non l’avrebbe uccisa.
Non fisicamente, almeno.
Spalancò gli occhi e vide che quelli di lui erano chiusi, le ciglia lunghe abbassate come se fosse rapito da un sogno; allora sentì le palpebre farsi pesanti e le abbassò a sua volta.
Dimenticò tutto: di avergli posato le mani sulle spalle, l’aria gelida che entrava dalla finestra e di avere il sole sul viso. Sentì quella bocca ferma e soffice socchiudersi sopra la sua e si lasciò sfuggire un piccolo lamento.
Tremava così forte che lui interruppe il bacio e aprì lentamente gli occhi.
Sembrava risvegliarsi solo in quel momento, Gabriel, con una mano ancora incurvata sulla sua nuca che le teneva la testa vicina alla sua e un braccio stretto così forte intorno alla sua vita da tenerla sollevata sulla punta dei piedi, contro di sé.
«Hai paura», le sussurrò e il suo respiro le accarezzò le labbra facendole mancare le ginocchia.
Lui se ne accorse e il suo braccio la serrò con maggiore forza. La sua voce era perfida e divertita, non sorrideva né staccava lo sguardo dal suo e lei non riusciva a distogliere il proprio.
Sophia trovò la forza di scuotere la testa anche se non era certa di quanto tempo fosse passato.
«No?».
Ebbe l’impressione che l’eco di una risata repressa vibrasse nella sua domanda e, confusa, scosse ancora il capo.
«Dovresti invece».
La sua mano adesso la teneva con gentilezza, aperta alla base della sua schiena. Da quel punto, lei sentì riverberarsi un dolore lieve simile alla pressione di un abbraccio troppo violento e troppo a lungo desiderato.
Sofferenza e appagamento.
Trattenne il fiato: era una sensazione deliziosa.
Lo sentì ridere, piano, e quel suono le provocò un spasmo inatteso allo stomaco.
«Abbracciami», le ordinò. «Stringi forte».
Non c’era un motivo al mondo per obbedirgli, ma abbassò le mani sul suo petto e poi gliele passò intorno alla vita. Gli appoggiò una mano sulla schiena, esitante, e sentì i suoi muscoli scattare sotto le dita.
«Così», Gabriel fece un profondo sospiro. «Toccami ancora».
La baciò ancora, tenendola vicina, costringendola a rannicchiarsi contro il suo corpo.
All’improvviso la spinse verso una delle biblioteche e, bloccandola con un braccio, chiuse la porta.
«Siamo soli, adesso».
Lei si guardò intorno mentre il reale significato delle sue parole le raggiungeva la mente.
«Devo andare».
«Sbagliato. Tu non andrai in nessun posto lontano da me».
Le posò le mani sui fianchi, la gelida determinazione che aveva negli occhi le trasmise un segnale di allarme.
La spinse contro un muro e con una mano le afferrò la gonna, attorcigliando la stoffa tra le dita.
«Non era ciò che volevi?».
Sophia sentì l’aria fredda raggiungerle il ginocchio e allora gli puntò le mani sul petto per respingerlo.
Lui rise ancora poi le lasciò la gonna per afferrarle un polso prima che riuscisse a colpirlo in viso.
«Lo meriteresti», disse, in tono molto serio. «Ti starebbe bene se io decidessi di soddisfare questo mio desiderio fino in fondo, Sophia».
Di nuovo sentiva pronunciare il proprio nome con la cadenza di Altieres.
Sofia.
Gabriel chinò di nuovo il volto e le diede un bacio breve, bruciante, e quando si ritrasse, lei per puro riflesso lo seguì per prolungare il contatto.
«Aspettati rappresaglie, principessa trovatella»

The sky is everywhere di Jandy Nelson

«Non sapevo che chi suona la tromba fosse così pericoloso», esclamo, lasciando la mano di Joe e bevendo un altro sorso di vino. «E chi suona la chitarra, invece?».
«Dimmelo tu».
«Mmm, fammici pensare…». Questa volta sfioro io la sua guancia con un dito. «Poco interessanti, tediosi, senza talento, mi pare ovvio…». Joe scoppia a ridere. «Lasciami finire. Ma si
fanno perdonare qualsiasi cosa perché sono così appassionati…».
«Oh, Lennie», sussurra prendendomi la nuca e attirandomi a sé. «Lasciamo pure che il mondo salti per aria adesso».
E così succede.


Colpa delle stelle John Green

Ed ecco che ci stavamo baciando. La mia mano ha lasciato il carrello dell’ossigeno e ha raggiunto il suo collo, e lui mi ha alzato per la vita, così da farmi stare sulle punte. Quando le sue labbra socchiuse hanno incontrato le mie ho cominciato a sentirmi senza fiato in un modo nuovo e affascinante. Lo spazio intorno a noi è svanito, e per uno strano istante ho amato profondamente il mio corpo, questa cosa rovinata dal cancro che avevo passato anni a trascinare in giro all’improvviso mi faceva sentire che ne era valsa la pena, che era valsa la pena di sopportare i tubi nel torace e le flebo e gli incessanti tradimenti dei tumori.
«Era un’Anne molto diversa, quella che conoscevo come figlia. Non manifestava mai questa vita interiore» proseguiva Otto Frank.
Il bacio è durato all’infinito, mentre Otto Frank continuava a parlare dietro di me. «Ne deduco che dal momento che andavo molto d’accordo con Anne, significa che i genitori non conoscono mai davvero i propri figli.»
Mi sono resa conto che avevo gli occhi chiusi e li ho aperti. Augustus mi stava fissando, quegli occhi blu più vicini a me di quanto non lo fossero mai stati. Alle sue spalle una folla di persone ci aveva circondati. Sono arrabbiati, mi sono detta. Scandalizzati. Questi adolescenti, con i loro ormoni, che se la spassano sotto un video che trasmette la voce spezzata di un padre che non c’è più.
Mi sono separata da Augustus, e lui mi ha dato un bacetto sulla fronte di soppiatto mentre io mi fissavo le All Stars.
E allora hanno cominciato ad applaudire. Tutti, tutti questi adulti si sono messi ad applaudire e uno ha gridato: «Bravi!» Augustus, sorridendo, ha fatto un inchino. Io ho accennato una riverenza, salutata da un altro giro di applausi.

I Baci nei film e nei telefilm:

Titanic


Ghost



Dawson's Creek



Spiderman



 Arrow



I baci più belli nell'arte:
Il Bacio di Gustav Klimt



Il bacio di Francesco Hayez


Amore e Psiche di Antonio Canova


Il Bacio di Auguste Rodin


Il Bacio di Costantin Brancusi


"Le persone starebbero meglio la mattina se ricevessero un bacio sul naso."
(Peanuts)

"Baciare qualcuno per la prima volta è sempre una specie di miracolo, un viaggio inebriante lungo le rapide di uno strano fiume."
(Peter Cameron)



2 commenti:

  1. Tra questi baci ho letto solo quello di colpa delle stelle, ma non l'ho affatto apprezzato, anzi. Ho avuto parecchio da ridire a riguardo anche sulla mia recensione XD

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  2. Ciao complimenti per il blog!!! Mi sono appena iscritta, se vuoi passa da me!!! Baci =D

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