giovedì 19 maggio 2016

Aristotele e Dante scoprono i segreti dell'universo di Benjamin Alire Saenz

Ed eccomi qui, in un grigio pomeriggio di pioggia a raccontarvi le mie impressioni su un libro che ho appena finito di leggere (e quando dico appena intendo circa 5 minuti fa) e che mi è così piaciuto da spingermi, dopo molti mesi, a riprendere in mano il computer e parlare di storie, di parole ed emozioni. Non è che abbia smesso di leggere in questo periodo di silenzio, ho continuato costantemente a farlo, e alcuni erano libri davvero piacevoli e soddisfacenti, è solo che non avevo ancora trovato quello giusto, quello che mi desse la spinta finale per ricominciare a parlare di storie. Ora l'ho trovato, ce l'ho qui davanti a me e mi ha lasciata con un sorriso sulle labbra così profondo e consolatorio che non potevo evitare di condividerlo.














Titolo: Aristotele e Dante scoprono i segreti dell'universo
Autore: Benjamin Alire Saenz
Casa Editrice: Loecher Editore (Collana Macramè)
Genere: Romanzo di formazione
Pagine: 308
Prezzo cartaceo: 12,45

Trama: Di solito i romanzi parlano di protagonisti “normali” che vivono avventure straordinarie. Questo è un romanzo al contrario, che ci rivela quanto è normale la vita di due ragazzi “speciali”: Aristotele e Dante. Dall’estate del 1987, nella città di El Paso, in Texas, seguiremo la più sensazionale delle scoperte umane: la crescita. Dal microcosmo della famiglia – con le sue regole, i suoi silenzi e le sue rigidità – al ring della scuola, fino allo sconfinato orizzonte della “vita di fuori”, quella che attende tutti tra aspettative e paure. Aristotele e Dante scopriranno i segreti dell’universo dentro se stessi, e finalmente accetteranno di amarsi.


Aristotele e Dante scoprono i segreti dell'universo di Benjamin Alire Saenz non è un libro conosciuto, non ha scalato classifiche nazionali, è uscito già da un po' e rientra nelle letture didattiche per la scuola edite dalla CE Loecher, quindi è stato scritto principalmente per un pubblico adolescenziale; per averlo ho dovuto acquistarlo sulle piattaforme online e aspettare ben dieci giorni perchè a nulla è servito il mio girovagare tra le varie librerie, catene e non, nessuna è riuscita o ha voluto ordinarlo. La copertina non è rigida, quindi è facilmente trasportabile, i fogli sono leggeri e la struttura del libro è stata creata appositamente per ragazzi giovani, con capitoli brevi e note in fondo alla pagina. L'ho iniziato e, fin da subito sono entrata completamente nel mondo di Aristotele, detto Ari, quindicenne latino-americano nato da genitori messicani, con un dramma alle spalle legato al fratello in prigione di cui nessuno vuole mai parlare, con due sorelle tanto più grandi di lui da farlo sentire quasi figlio unico, senza amici e con quell'incertezza adolescenziale che lo spinge ad assumere un atteggiamento da duro anche un po'attaccabrighe che non gli appartiene, però, del tutto. Un giorno decide di andare in piscina anche se
non sa nuotare e qui incontra  Dante, anche lui latino-americano, ragazzo brillante, ironico e intelligente, che vuole diventare un artista, legge poesie, odia le scarpe e che si offre come suo insegnante di nuoto. Da quel giorno Dante e Ari diventano amici anzi, migliori amici, si frequentano quotidianamente e riempiono, come un uragano improvviso, l'uno la vita dell'altro. Attorno a loro ruotano le rispettive famiglie, i genitori di Dante, con suo padre giovanile e sempre allegro e sua madre più seria e composta, abituati a scambiarsi segni di affetto reciproco, così strani e insoliti per Ari che invece convive con la presenza di un padre perennemente in silenzio, rinchiuso nel dolore di una guerra di cui il figlio non conosce nulla, e quella di sua madre, che lo ama profondamente ma che non vuole raccontargli nulla di suo fratello, quel fratello sconosciuto la cui presenta aleggia come un fantasma nella sua vita, come un qualcosa di irrisolto che non lo fa dormire la notte. Famiglie diverse ma attente e presenti nella vita dei figli, genitori che hanno educato al rispetto e alle regole e anche se quelle regole, prima o poi, dovranno essere infrante, c'è comunque un senso di responsabilità intrinseca nei due ragazzi che li porterà a sperimentare cose nuove mantenendo, però, sempre e comunque, il giusto limite. Si parla di omosessualità in questo libro ma anche di amicizia, di famiglia, di crescita e di amore, quello fraterno, quello genitoriale, quello dell'amicizia e quello fra due persone, siano esse un uomo e une donna o due uomini/donne, l'amore in tutte le sue forme, in tutti i suoi colori.

La storia si srotola veloce sotto i nostri occhi quasi fosse un gomitolo di filo lasciato andare, scorre tra le vite di Ari e Dante che si vogliono bene, di quel bene che uno chiama amicizia e l'altro amore, e crescono, entrambi, affrontando i loro demoni e inseguendo quei segreti dell'universo che tanto desiderano scoprire.
Leggendolo mi sono chiesta: in una realtà come quella attuale, dove vengono approvate le unioni civili, dove si combatte per il diritto di essere uguali agli altri, dove parlare di amore tra persone dello stesso sesso non è più un tabù, come avrebbero reagito i miei genitori se avessero saputo che ero omosessuale? Mi avrebbero guardato con disgusto? Con dolore e delusione? Si sarebbero arrabbiati? O avrebbero capito, avrebbero accettato e continuato ad amarmi? Conosco i miei genitori, so quali sono i loro magnifici pregi e conosco anche i loro difetti, so che sono esseri umani e che hanno dei limiti, a loro è capitata una figlia eterosessuale per ciò non hanno dovuto pensare più di tanto all'eventualità di dover affrontare una situazione del genere, non hanno dovuto mettersi in gioco, farsi delle domande; non posso sapere con esattezza come averebbero reagito, posso solo immaginarlo e sperare che la loro reazione sarebbe stata uguale a quella dei genitori di Ari, così umana, rispettosa e assolutamente aperta all'amore. E' una speranza la mia che auguro a tutti, di possedere genitori e amici che sappiano accettare e amare senza giudicare.
Mi è piaciuto questo libro, l'ho trovato sincero, completamente imbevuto di quella delicatezza intima che odora di altri tempi, è quasi fuori luogo usata per parlare del mondo adolescenziale crudele e aspro che conosciamo noi, ma proprio per questo bellissima e dannatamente toccante. Sono stata adolescente anche io ma, come accade spesso, si tende a dimenticare man mano che si cresce e si diventa adulti; tuttavia qualcosa di quel periodo rimane se si scava affondo, sono più sensazioni che veri avvenimenti: ricordo, per esempio, i sogni che avevo e la voglia atavica di essere felice contrapposta a quel costante senso di inadeguatezza che a volte diventava quasi soffocante, diventava quasi sofferenza, un po' come quella di Ari, sempre in cerca dei segreti dell'universo con la convinzione che, una volta conosciuti quelli, la vita avrebbe finalmente avuto un senso, una sua logica, una sua meta. Tutto questo cercare e arrabbiarsi con il mondo e con se stessi per poi scoprire, alla fine, che quei segreti che tanto ci siamo affannati a scoprire erano proprio sotto i nostri occhi, erano sempre stati nostri, solo che non ci eravamo ancora accorti di loro.
La bellezza della scoperta della vita e di se stessi, l'accettazione di ciò che siamo, con i nostri pregi e i nostri difetti, il perdono dato e ricevuto, l'aprirsi al futuro e ai sentimenti, anche quelli che ci fanno più paura, e la speranza, quella magica sensazione che ci spinge a osare, che ci spinge ad essere sinceri, a guardare con occhi nuovi, a baciare con labbra diverse, a stringere mani che sono sempre state li per noi, sicure e sincere, pronte a raccontarci tutti i segreti del mondo seduti sul cassone di un vecchio pick up, mentre si balla nudi sotto la pioggia in mezzo al deserto; è questo che leggiamo nel libro di Saenz, è questo che ci cattura.
La storia di Aristotele e Dante è un po' la storia di tutti gli adolescenti che crescono, così semplice e limpida, quasi banale ma proprio per questo affascinante, perchè a scrivere di amore e insicurezza tra sedicenni sono buoni tutti, ci sono scaffali pieni nelle librerie, storie di tutti i tipi, la vera difficoltà sta nello scrivere qualcosa che vada oltre il comune dramma da ormoni impazziti, oltre i ragazzi cattivi e le ragazze ingenue, qualcosa di vero e sincero, qualcosa che entri nella psicologia dei ragazzi ma senza violenza, senza volgarità, senza filtri di giudizio, perchè tutti sappiamo che la droga e l'alcool fanno male, ma a volte non serve dirlo, basta lasciar parlare i personaggi, le loro azioni. Non voglio leggere di santi e vergini nè di delinquenti e dannati, voglio leggere di ragazzi che vivono e sperimentano e sbagliano ma che mantengono comunque la loro integrità.
Il libro di Saenz è così, non vi racconterà storielle ingioiellate nè drammi da magone, vi parlerà come si parla ad un amico, con schiettezza e rispetto, e vi presenterà Dante e Aristotele, il loro mondo e la loro avventura, bella e comune, niente di nuovo, ma così perfettamente imperfetta da farvene innamorare, subito, subitissimo, quasi fosse il colpo di fulmine, quasi fossero due occhi incontrati per caso in piscina che vi colpiscono al cuore e voi, inconsapevoli, neanche ve ne siete accorti.



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