Primavera non bussa, lei entra sicura | come il fumo lei penetra in ogni fessura | ha le labbra di carne, i capelli di grano | che paura, che voglia che ti prenda per mano. | Che paura, che voglia che porti lontano. (Fabrizio De Andrè)
Oggi siamo al primo appuntamento e per l'occasione ho scelto un fiore che amo molto, legato alla mia terra e al mare:
Giglio di Mare
Il suo nome scientifico è Pancratium Maritimum, è una pianta erbacea perenne che cresce spontanea nelle spiagge e nelle dune litoranee e fiorisce nei mesi di Luglio e Agosto; i suoi fiori sono bianchi, grandi e profumati e assomigliano ai gigli comuni. Il Pancratium vegeta sulla sabbia, tra il vento e la salinità marina, in condizioni estreme; resiste, fermo e imperturbabile agli ostacoli della natura, lui che rappresenta la forza e la perseveranza di un'esistenza all'insegna della sopravvivenza. Per il suo essere selvaggio e forte, figlio della sabbia e del mare, che aspetta il ritorno dei naviganti e scruta l'orizzonte come un abile guardiano, non potevo che scegliere per lui un libro che del mare facesse il suo fulcro, che parlasse di avventura e viaggi, di navi e pirati, del profumo della risacca e dal rumore delle onde, un libro dalle pagine acquose e ricche di magia. Il libro del Giglio di Mare è
Il Signore delle Balene di Alen Grana edito da La Piccola Volante.
«Sapete come nascono le leggende?» chiede il vecchio pirata al pubblico di
giovani ascoltatori. «Le leggende nascono con le storie! Io ne sto giusto
creando una raccontandovi tutto questo, ragazzi. Quando le persone iniziano a
parlare di te e di tutto quello che hai fatto, nel bene e nel male, allora
inizia la tua leggenda.»
Questa è la leggenda di Fryg Blue e della Ciurma del Re Balena.
Questo non è un libro: è l'Oceano sconfinato, è la Rotta delle Sirene, è
l'infida Baia delle Sabbie. È la storia dei Quattro Cannoni, è la maschera
della strega. È l'esperimento del Dottor Sangue e il piccolo dente d'oro di
Tramonto, il cacciatore di taglie. È la Giusta Sentenza, il porto di Kartax. È
la Taverna del Generale Zoppo e la storia dei Bambini Abbandonati. È la bottiglia
vuota di Bart il Pazzo. È un occhio gigantesco di balena.
Buon viaggio, pirati.
Estratto:
Lì, udimmo il rumore.
Lo sciabordio inconfondibile di una piccola barca alla deriva, cullata dalle onde. Sembrava un cutter, l’unico albero spezzato e adagiato sullo scafo. A questo si aggiunse un altro suono sinistro. Un canto. E, via via che la piccola barca veniva verso di noi, le parole iniziavano a farsi comprensibili. Un canto di morte, ricordo ancora quella nenia, ripetuta all’infinito:
Lo sciabordio inconfondibile di una piccola barca alla deriva, cullata dalle onde. Sembrava un cutter, l’unico albero spezzato e adagiato sullo scafo. A questo si aggiunse un altro suono sinistro. Un canto. E, via via che la piccola barca veniva verso di noi, le parole iniziavano a farsi comprensibili. Un canto di morte, ricordo ancora quella nenia, ripetuta all’infinito:
“Lo sa il mare,
la tomba dell’uomo grande.
Lo sa il mare,
la bara capovolta
legno sopra e legno sotto.
Lo sa il mare.”
la tomba dell’uomo grande.
Lo sa il mare,
la bara capovolta
legno sopra e legno sotto.
Lo sa il mare.”
Buona Primavera!
A presto!
Ciao :) Mi piace moltissimo l'idea di legare un fiore a un libro, trovo che ne possa simboleggiare aspetti altrimenti nascosti... E il Giglio di Mare è proprio una bella immagine di forza, libertà e purezza. Leggendo questo post sono riuscita a sentire l'odore del mare che tanto amo, e il vento che agita le acque e le fronde degli alberi... Complimenti! E grazie per questo assaggio di primavera :)
RispondiEliminaGrazie a te Chiara! Amo molto il mare perciò mi è sembrato giusto iniziare proprio con un fiore che richiamasse la sua bellezza... ma ce ne saranno altri, vedrai! ^__^
EliminaMa che bella idea che hai avuto!!! *__*
RispondiEliminaGrazie! Tutto merito della primavera! ;)
Eliminamolto carina quest'idea dell'associare un fiore ad un libro. Non conosco il libro ma la cover è abbastanza inquietante
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