sabato 21 giugno 2014

Pane - Volume 1 di Emiliano Billai

Che ne pensate dei fantasy? Personalmente è un genere che ho iniziato a leggere da poco tempo; escludendo Tolkien, la mia cultura al riguardo era quasi inesistente, così, spinta dal desiderio di conoscere qualcosa di nuovo, e di avventurarmi in strade non ancora battute, ho deciso di iniziare anche questo genere con la speranza che potesse riservarmi tante belle sorprese. Ed è accaduto esattamente questo, grazie alla lettura che ho terminato giusto ieri: Pane - Volume 1 di Emiliano Billai, primo libro di una trilogia che si prospetta essere una vera gioia per la mente. La lettura è stata emozionante, ricca di suspense e dannatamente commovente, un incontro avvincente con personaggi di spessore e grande personalità. Preparatevi perché la mia sara una recensione molto positiva e piena di entusiasmo!


Autore: Emiliano Billai
Titolo: Pane - Volume 1
Casa Editrice: La Piccola Volante
Pagine: 234 p.
Prezzo: 14,00 edizione rilegata; 4,03 ebook
Collana: Collana Fantasy LaPiccolaVolante

Sinossi: "Se esistesse un incantesimo sarebbe bello, sarebbe presto. Ma finché non lo trovi tutto andrà come deve andare". I cattivi ragazzi dei boschi dell’Est continueranno a passeggiare per i viottoli di Rogan fino a quando la leggenda diventerà storia, diventerà guerra. L'anima è quella di un fantasy, una trama che corre lungo il filo di quella che pare un'illusione: forse una magia, forse solo suggestione. Tempi lunghi dedicati ai soli personaggi e all'allestimento dell'evento che apre le porte d'accesso al secondo volume. N.B Per il linguaggio e gli eventi descritti è adatto a un pubblico di lettori adulti.





“Tu sorridi. Amo quando piangi così. Ti porterò e saprai che solo qui troverai sempre quello che ti tiene in vita. ” Sei tu, Bella la mia storia? “Sono io, il tuo racconto. Vuoi essere una rondine?”. Voglio essere una rondine. “Vieni, affacciati oltre la porta. Ti piace? È un bel cielo, ha le nuvole giuste, ha la brezza migliore e un sole caldo. Oltre la porta c’è il giorno perfetto per volare. Salta e dimmi, se puoi volare tanto meravigliosamente, dimmi, perché desideri un cielo che non può avvolgerti come questo.” Perché comincio a sentirmi solo. Nessuno mi seguirà fino a te, Bella Storia Mia, qui son solo. “Eppure tieni per mano una creatura stupenda, non la vedi? È bella e vive di te.” Sei tu, Bella Storia Mia, hai le labbra più belle del mondo. Scriverò di un tuo bacio poi portami a morire, non farmi tornare al silenzio di pietre spente. “Allora baciami, ti porterò dovunque scriverai. ”
 

Questo libro mi è stato gentilmente regalato in seguito alla partecipazione ad un gioco letterario che si è svolto,un po di tempo fa, sul sito La Piccola Volante, casa editrice assolutamente no EAP, dove chiunque è il benvenuto e può dilettarsi in giochi di scrittura favolosi, confrontandosi con altri cantastorie; è arrivato via e mail un pomeriggio ed è rimasto un po' di tempo sul mio kindle in attesa del momento buono per essere letto. Il momento è arrivato tre giorni fa, ed è stato un ciclone in piena regola che mi ha travolta e trascinata all' interno di un mondo costruito con grande maestria e precisamente a Rogan, villaggio di carbonai dove vive Huy, il protagonista della storia. Ma il libro, mie cari, non inizia subito con la descrizione dei personaggi, bensì con un dialogo particolare, tra l'autore e la Storia, è quasi una danza verbale quella che avviene tra i due, dove la Storia cerca di prevalete e quasi sopraffare la volontà del suo creatore, lei, dolce compagna, creatura nata dalla mente ma capace quasi di vita propria, offre una possibilità che è difficile rifiutare, e allora, la fantasia prende il sopravvento e si mischia alla realtà, gettandoci direttamente all'interno della narrazione. Il primo personaggio che compare è Huy; non è un ragazzo comune, lo capiamo fin da subito, è stato raccolto appena nato ai margini della foresta, dal fabbro Bleda, che, nonostante il parere contrario della citta, lo ha accolto e cresciuto come fosse figlio suo. Ma il giovane non è mai stato accettato dagli abitanti di Rogan, è cresciuto circondato dai sussurri malevoli e dagli sguardi cattivi e sospettosi di un popolo che, dopo aver vissuto anni difficili, travagliato da una terribile guerra che ha mietuto numerose vittime e ucciso la speranza nei cuori e la fiducia nel prossimo, vive nella superstizione perenne; una superstizione che li spinge ad odiare e allontanare tutto cio che proviene dalla foresta vicina, dove si mormora, risieda il male. Huy proviene
proprio da li, dal folto del bosco, dal posto malvagio e misterioso, custode di segreti mai svelati. Ma nulla si conosce bene della guerra, tutto è tenuto ben nascosto dalla paura che spinge la gente a temere anche solo il discorrere di questo passato nebuloso, paura questa che viene alimentata dal Consiglio degli Anziani della città, desideroso di mantenere la storia antica dietro le nebbie del dimenticato. Huy appartiene a questa storia passata, ma ne è ignaro; cresce con la sorella acquisita, Nu, con la fedele cagna Cacciatore, dai comportamenti e pensieri quasi umani, e con un gruppo di amici scapestrati e combinaguai, che la città disprezza allo stesso modo di Huy; cosi troviamo il grosso e iracondo Mia, sempre pronto alla rissa, il piu calmo Ier, che cerca di sedare un po gli animi agitati degli amici, e il piu complicato Tuanoi, tutti insieme a formare un branco di amici uniti e pronti a compiere scorribande ma anche a proteggersi l' un l' altro, perchè la vera solidarietà si vede nel momento del bisogno.



 Ier, torace nudo e spalla fasciata, si avvicina a Tuànoi poggiandogli una mano sul capo e baciandogli la fronte. “Gli errori o si commettono o non si commettono. Quello che succede nel frattempo non conta. E tu non l’hai commesso”.


Ier, approfittando della spalla sana, si aggiunge alla tortura dell’amico a terra, immobile sotto il peso di Mia! Ridacchio fermo in piedi e penso che vivere con loro, anche se meno di quanto un qualsiasi uomo si aspetti di vivere di questi tempi, valga qualsiasi sacrificio.

L' amicizia tra questi giovani uomini mi ha spesso portato a sorridere, sia per le battute frequenti, sia per il sentimento di profonda reciproca fiducia che li lega e che li porterà, nel vivo della storia, a difendersi a vicenda nel momento in cui il pericolo giunge, sotto le sembianze di ombre nere assetate di sangue.



Si sente la mancanza di Huy, non della guida sicura, è il suo profumo quello che si sente, sono le sue queste sensazioni. Lasciano a proprio agio, rilassano e ricordano che manca la parte fisica di tutto questo. È una strana, piacevole scoperta.



Mia guarda con espressione delusa di bambino la vallata sottostante. Ha scelto lui, da ammaliare, oggi. Sente lontano le nostre voci, e urlare l’ irresistibile desiderio di infilarsi in ogni angolo, sentirne l’odore, il suo umido. Il buio della gola sotto di noi lo inorridisce, è così palese sulla sua espressione, sulla sua fronte per nulla sudata. Ma l’orrore è il suo miglior regalo, uno stupendo canto. Mia è partito debole e lei oggi l’ha scelto. È una droga viva, questa montagna, e ti pensa. Sceglie per te. Se Mia oggi fosse qui da solo, probabilmente non lo rivedremmo più.




Personaggi ben delineati, dal primo all ultimo, anche il cane Cacciatore che io non ho potuto non amare fin da subito. Intelligente e quasi legata empaticamente a Huy, anche lei è stata trovata da cucciola abbandonata accanto al giovane e cresciuta in perfetta simbiosi con lui; Cacciatore, la cui anima è un tutt'uno con quella del ragazzo tano da considerarla un personaggio in piena regola, lei che sa riconoscere i pericoli ed è pronta a dare tutta se stessa per proteggere il suo fedele compagno di vita.


Cacciatore sul collo dà il colpo di grazia agli ultimi scampoli di torpore... Adora farsi abbracciare appena sveglia, schiaccia la testa tra il mio collo e la spalla e mugugna. Ha un irresistibile e coccolone sentore di sonno.


Mi è piaciuto molto anche il personaggio del fabbro Bleda, uomo dal tono burbero, ma dall'animo gentile, lui che, memore della guerra, si rifiuta di creare spade e coltelli perchè recano offesa, e che cerca di proteggere il figlio da un passato che, inevitabile, sguscerà  fuori e cambiarà in maniera irreversibile la realtà.
Non vi mentirò dicendo che è stata una lettura facile, all' inizio ho avuto un momento di difficolta dovuta alla presenza del narratore mobile, nonostamte l' autore, all inizio del libro, avverta il lettore di questa scelta; la mia difficoltà è nata probabilmente dal fatto che ho letto pochi libri che presentavano questa scelta narrativa, soprattutto sviluppata in questo modo, dove il cambio di voce avviene senza avvertimenti alcuni, non viene infatti indicato il nome del personaggio che parla attraverso un passaggio di capitolo, ma, il punto di vista  cambia improvvsamente durante la narrazione. Questo mio spaesamento è, tuttavia, durato pochissimo, perche l' autore è riuscito, con grande bravura, a fondere insieme tutte le voci, le quali pero contnuano a mantenere l' autonomia e la personalità del personaggio a cui si riferiscono, che, tra l'altro, dopo aver compreso i diversi caratteri, si distinguono benissimo uno dall'altro. La narrazione procede spedita, ricca di dialoghi che fanno entrare il lettore direttamente nella storia e nella mente dei protagonisti. Ci sono anche molte parti descrittive, che non appesantiscono però il procedere della storia, perchè sono molto brevi, giusto qualche riga, ed inserite nei punti giusti. Le descrizioni della foresta, della flora e della fauna, mi sono piaciute moltissimo, l'autore ha usato nomi precisi per le piante e gli uccelli, creando una realtà naturale che, oltre a trasportare il lettore direttamente nella storia, tra i lecci e il sottobosco, nel prato con il sole sul viso, in riva al fiume tra i sassi caldi, sono anche sinonimo di una scelta descrittiva di grande cura e attenzione,mai lasciata al caso, e questo è assolutamente da apprezzare.



Spingo forte, il terreno è soffice di foglie ma regge, mi faccio piccolo, lungo e imparo da Cacciatore a abbassare l’assetto. Sfioro con la punta delle dita la morbida terra, scivolo veloce, non sento il suono dei miei passi, il mio affanno, prendo la forma dello spazio che la foresta mi concede, sento chiari tutti i suoi sussurri, il terreno suggerisce i suoi cedimenti e io controbilancio. Non tradisce se sei un amante passionale.
 

La lettura è stata molto emozionante, mi sono commossa svariate volte soprattutto in un particolare momento che ovviamente non vi svelerò, vi basti sapere che mentre ero li, a lacrimare, mi sono resa conto che la bravura di un autore sta proprio in questo, nel riuscire a far provare sentimenti forti, nel dar vita alle parole che si scelgono, nel rendere ciò che si racconta talmente vivo da trasportare il lettore direttamente nella realtà di carta e inchiosto del libro; Emiliano Billai c'è riuscito. Io ero li, assieme a Huy, con il cuore spezzato a disperarmi per cio che era accaduto, per cio che poteva esssere e non era più. Ma ho anche riso molto durante la lettura, con le battute del branco, con il loro lessico giovanile e colloquiale, mi sembrava quasi di far parte anch io del gruppo, di parlare con amici di vecchia data. E poi ovviamente, c'è la suspense, che regna sovrana e fa nascere la curiosità per questa storia passata che non conosciamo e che scopriamo a poco a poco; c'è l'ansia e l'angoscia che prendono lo stomaco nei momenti di massima azione, dove il sangue e la battaglia fanno da padroni, e non ci sono descrizioni filtrate, niente parole abbellite, ma la realtà nuda e cruda della lotta umana e animale; e per finire c'è l'attesa, i momenti in bilico, quando non si sa come andrà a finire, e la sorte dei personaggi sembra quasi scontata, per poi scoprire che non era per nulla come ci si aspettava, che tutto è ancora da scrivere, ancora da vivere. Si conclude in questo modo il primo volume, con l'attesa di sapere che cosa accadrà dopo, chi rimarra e chi no,chi è e qual è la storia di questo popolo che vive e si nasconde nell'ombra del bosco e quale misterioso legame esiste tra Huy e questi uomini sconosciuti. Non ci resta che leggere anche gli altri due e scoprirlo.
Un fantasy un po' dark veramente ben scritto, cibo per la mente, con un linguaggio che vi stupirà, perchè non è il tipo di scrittura che troviamo ovunque, l' autore usa parole a tratti ricercate e a tratti colloquiali, mescolate e fuse assieme in una sintassi che prende vita sotto i nostri occhi, e, nonostante qualche piccolissimo refuso, non la troverete per nulla difficile, nè noiosa, la farete vostra dalla prima fino all' ultima riga e ne gioirete, perchè non tutti sono in grado di usare le parole in maniera così magistrale. E' un illusionista, Emiliano Billai, gioca con i termini, li plasma come fossero fango, li piega al suo volere e li trasforma in splendidi periodi che si animano, e a volte sfuggono, nella smania della scrittura, creando, nell'insieme generale, un quadro di formidabile ingegno.
Consiglio questo primo volume a tutti coloro che amano le storie intense, quelle che non si trattengono, che escono un po' dalle righe e questo loro uscire non è nè troppo nè troppo poco, è il giusto andamento della storia, perché se non fosse cosi mancherebbe qualcosa. C'è un che di assolutamente folle nella scrittura di questo autore, quel tipo di follia esplicita che a furia di leggerla ti entra dentro e diviene normalità; ho sguazzato in questa scrittura e nella sua storia e ne sono uscita con qualcosa in più e con un guazzabuglio di domande in testa sulla sorte dei personaggi. Cosa accadrà? Lo scopriremo solo leggendo.
Leggete con me, dunque, amici lettori. Non siete curiosi? Scopriamo assieme quali misteri si celano dietro la misteriosa leggenda degli uomini di legno e di sangue. Pane - Volume 1 e i suoi seguiti vi aspettano su La Piccola Volante.

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Il mio voto:



Consigliato: SI
Temo di lettura: 2 giorni
Bevanda scelta: Karkadè, una bevanda dissetante dal colore rosso sangue.

A presto!


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