lunedì 4 maggio 2015

Un Libro per un Fiore #1




Primavera non bussa, lei entra sicura | come il fumo lei penetra in ogni fessura | ha le labbra di carne, i capelli di grano | che paura, che voglia che ti prenda per mano. | Che paura, che voglia che porti lontano. (Fabrizio De Andrè)

Buon inizio maggio lettori! La primavera è giunta finalmente, non solo sul calendario ma anche nel clima, con le sue belle giornate di sole, i colori luminosi e quella dolce e sonnacchiosa sensazione di apatia che coglie le persone e le porta a desiderare di avere del tempo per se stessi, per fare ciò che si ama di più e che rende felici. Per me la primavera è tempo di fiori, colorati e profumati e di ricordi legati all'infanzia. Quando ero piccola mia nonna mi portava sempre in campagna la domenica pomeriggio, insieme raccoglievamo i fiori che trovavamo nei prati o sul ciglio dei sentieri e mentre ci inoltravamo nella natura mi raccontava le storie della sua gioventù quando, in onore del mese della Madonna e per celebrare la rinascita della vita, era solita raccogliere un fiore al giorno per tutto il mese di maggio. Alla fine il risultato era un mazzolino formato da 31 fiori diversi per 31 giorni di primavera. L'idea della raccolta quotidiana  mi è sempre piaciuta moltissimo, così quest'anno ho deciso di unire la bellezza dei fiori e dei loro significati ai libri, realizzando una rubrica della durata di un mese, quello di maggio appunto, in cui vi presenterò alcuni libri e i fiori ad essi collegati; tale collegamento potrà essere concettuale, quindi legato al contenuto della storia, oppure esteriore, ossia inerente il titolo o la cover. L'idea è quella di realizzare alla fine, un bellissimo bouquet fatto di natura e inchiostro, per festeggiare assieme la primavera e la sua magia.
Oggi siamo al primo appuntamento e per l'occasione ho scelto un fiore che amo molto, legato alla mia terra e al mare:

Giglio di Mare

 Il suo nome scientifico è Pancratium Maritimum, è una pianta erbacea perenne che cresce spontanea nelle spiagge e nelle dune litoranee e fiorisce nei mesi di Luglio e Agosto; i suoi fiori sono bianchi, grandi e profumati e assomigliano ai gigli comuni. Il Pancratium vegeta sulla sabbia, tra il vento e la salinità marina, in condizioni estreme; resiste, fermo e imperturbabile agli ostacoli della natura, lui che rappresenta la forza e la perseveranza di un'esistenza all'insegna della sopravvivenza. Per il suo essere selvaggio e forte, figlio della sabbia e del mare, che aspetta il ritorno dei naviganti e scruta l'orizzonte come un abile guardiano, non potevo che scegliere per lui un libro che del mare facesse il suo fulcro, che parlasse di avventura e viaggi, di navi e pirati, del profumo della risacca e dal rumore delle onde, un libro dalle pagine acquose e ricche di magia. Il libro del Giglio di Mare è

 Il Signore delle Balene di Alen Grana edito da La Piccola Volante.

«Sapete come nascono le leggende?» chiede il vecchio pirata al pubblico di giovani ascoltatori. «Le leggende nascono con le storie! Io ne sto giusto creando una raccontandovi tutto questo, ragazzi. Quando le persone iniziano a parlare di te e di tutto quello che hai fatto, nel bene e nel male, allora inizia la tua leggenda.» 
Questa è la leggenda di Fryg Blue e della Ciurma del Re Balena.
Questo non è un libro: è l'Oceano sconfinato, è la Rotta delle Sirene, è l'infida Baia delle Sabbie. È la storia dei Quattro Cannoni, è la maschera della strega. È l'esperimento del Dottor Sangue e il piccolo dente d'oro di Tramonto, il cacciatore di taglie. È la Giusta Sentenza, il porto di Kartax. È la Taverna del Generale Zoppo e la storia dei Bambini Abbandonati. È la bottiglia vuota di Bart il Pazzo. È un occhio gigantesco di balena.
Buon viaggio, pirati.
                   
Estratto:

Lì, udimmo il rumore.
Lo sciabordio inconfondibile di una piccola barca alla deriva, cullata dalle onde. Sembrava un cutter, l’unico albero spezzato e adagiato sullo scafo. A questo si aggiunse un altro suono sinistro. Un canto. E, via via che la piccola barca veniva verso di noi, le parole iniziavano a farsi comprensibili. Un canto di morte, ricordo ancora quella nenia, ripetuta all’infinito:

“Lo sa il mare,
la tomba dell’uomo grande.
Lo sa il mare,
la bara capovolta
legno sopra e legno sotto.
Lo sa il mare.”

Buona Primavera!
A presto!

5 commenti:

  1. Ciao :) Mi piace moltissimo l'idea di legare un fiore a un libro, trovo che ne possa simboleggiare aspetti altrimenti nascosti... E il Giglio di Mare è proprio una bella immagine di forza, libertà e purezza. Leggendo questo post sono riuscita a sentire l'odore del mare che tanto amo, e il vento che agita le acque e le fronde degli alberi... Complimenti! E grazie per questo assaggio di primavera :)

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    1. Grazie a te Chiara! Amo molto il mare perciò mi è sembrato giusto iniziare proprio con un fiore che richiamasse la sua bellezza... ma ce ne saranno altri, vedrai! ^__^

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  2. Ma che bella idea che hai avuto!!! *__*

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  3. molto carina quest'idea dell'associare un fiore ad un libro. Non conosco il libro ma la cover è abbastanza inquietante

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